Fondo per mutui agevolati a giovani e precari: requisiti di accesso meno vincolanti

Per accedere al Fondo di Garanzia statale le condizioni reddituali sono ora meno difficili.

Fondo per mutui agevolati a giovani e precari: requisiti di accesso meno vincolanti

I mutui agevolati per i giovani sono decisamente un problema in quanto le erogazioni risultano estremamente difficili perché le garanzie che spesso questo tipo di clienti possono portare (ricordiamo che si considerano "giovani" gli under 35) sono spesso parecchio deboli; il Fondo di Garanzia per i mutui ai giovani ha recentemente reso i requisiti per la domanda meno stringenti, elevando a 40.000 euro annui il reddito massimo per accedere al sostegno statale offerto dal progetto Diamogli Futuro del Ministero della Gioventù: in precedenza era di 35.000 euro. Ma anche è stata aumentata la metratura massima della casa oggetto di acquisto.

Come abbiamo già ribadito più volte, il Piano Casa del governo Letta ha rifinanziato diversi fondi di garanzie per mutui e affitti proprio per sostenere il mercato immobiliare ed aiutare le fasce più in difficoltà a causa della crisi economica (cfr l'articolo Requisiti di accesso agli aiuti statali) e per fortuna, per quel che riguarda i mutui ai giovani, si è deciso di allargare l'accesso, elevando il livello di reddito massimo, visto che nei due anni passati sono stati concessi meno di cento mutui agevolati.

Dunque, come recita il decreto 103 del 24 giugno 2013, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 6 settembre, il massimo reddito complessivo imponibile ai fini Irpef per poter accedere ad un mutuo agevolato per giovani garantito dal Fondo statale è passato da 35.000 euro annui a 40.000 euro. A poter domandare il sostegno sono le giovani coppie sposate con entrambi i coniugi under 35 (con o senza figli), i genitori single; abolito l'obbligo di almeno il 50% del reddito derivante da contratto di lavoro "precario" ma almeno uno dei due deve comunque avere un tale tipo di contratto.

Come detto è stata aumentata la metratura massima della casa che si acquista col mutuo, che deve essere l'abitazione principale e non essere appartenente alle categorie catastali A1, A8, A9, di non oltre i 95 metri quadri.

Il mutuo casa al massimo deve essere da 200.000 euro e, come recita la legge in questione, sia a tasso variabile che a tasso fisso "non superiore al tasso effettivo globale medio sui mutui, pubblicato trimestralmente dal Ministero dell'economia e delle finanze ai sensi della legge 7 marzo 1996, n. 108".