Mutuo non pagato: quando la casa va alla banca? Le novità dal 2017

18 rate consecutive del mutuo non pagate e la banca diventa automaticamente proprietaria dell’immobile: tutte le novità

Mutuo non pagato: quando la casa va alla banca? Le novità dal 2017

Un Decreto Legislativo dello scorso aprile ha modificato il Dlgs 385/1993 e, da quando le nuove disposizioni entreranno in vigore, chi non paga 18 rate consecutive del mutuo rischia che l'immobile diventi proprietà della banca automaticamente. Dopodiché, l'istituto di credito può venderlo, sempre se il contratto di mutuo preveda espressamente questa eventualità. Ma quando entrerà in vigore questa norma? Come funziona? E quali sono i diritti del consumatore?

Mutuo non pagato: le novità del 2017

Come dicevamo, secondo la nuova norma se non paghi 18 rate del mutuo consecutivamente, allora la banca può prendere possesso dell'immobile e venderlo. Prima dell'entrata in vigore di queste modifiche, però, il Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) deve emanare le cosiddette disposizioni attuative, ovvero decidere e ratificare quali regole disciplineranno questa situazione. Secondo lo stesso Decreto Legislativo, il Mise deve intervenire, insieme al Ministero della Giustizia e alla Banca d'Italia, entro 180 giorni dal 1° Luglio 2016, ovvero entro fine Gennaio 2017.

Dopodiché, ci sarà da aspettare circa 60 giorni dalla pubblicazione del Decreto Ministeriale perché le modifiche alla norma entrino effettivamente in vigore. Ergo, sarà tutto operativo entro Marzo 2017, sempre che non subentrino motivi di ritardo nell'approvazione dei Decreti Attuativi.

Come funziona la clausola sul mancato pagamento del mutuo

Secondo il Consiglio Nazionale del Notariato, il fatto che dopo 18 rate di mutuo non pagato la banca entri in possesso dell'immobile, dovrebbe essere contenuto in una clausola del contratto di mutuo, che può essere accettata o meno dal richiedente. Ovvero, dev'essere frutto di un accordo tra le parti, da convenire espressamente al momento della conclusione del contratto e non con un'aggiunta successiva.

Questa clausola dovrebbe dichiarare espressamente che, in caso di inadempimento del consumatore, allora l'estinzione dell'intero debito a carico del consumatore sarebbe collegata alla restituzione, al trasferimento dell'immobile oppure ai proventi della vendita dello stesso. Ciò anche nel caso in cui il valore dell'immobile restituito o trasferito, oppure l'importo della vendita, risulti più basso del debito residuo.

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La norma sul mutuo non sarebbe retroattiva

Se si dovesse confermare quanto scritto qui sopra, significherebbe che la norma sul mutuo non pagato non sarebbe retroattiva, ovvero non verrebbe applicata sui contratti di mutuo già conclusi. Inoltre, i rischi che derivano dalla perdita di valore dell'immobile sono a carico della banca. Infatti, se l'importo guadagnato dalla vendita dell'immobile dovesse essere inferiore a quanto ti manca da pagare del mutuo, non dovresti versare nessuna differenza.

Al contrario, se dalla vendita dovesse risultare un guadagno maggiore al tuo debito residuo, oppure se un perito dovesse stimare un valore dell'immobile più alto, allora la banca dovrebbe versarti la differenza, poiché, secondo il Consiglio Nazionale del Notariato, "il consumatore ha diritto all'eccedenza".

Quali sono i diritti del consumatore?

Altre clausole ti tutelano in questa situazione. Ad esempio, la banca non può condizionare la conclusione di un contratto di mutuo sulla base della sottoscrizione della clausola sull'inadempienza per 18 mesi consecutivi. In poche parole, se rifiuti di accettare la clausola ma accetti tutte le altre condizioni che ti vengono proposte, la banca non può rifiutarsi di erogarti il finanziamento.

In più, hai diritto a ricevere assistenza a titolo gratuito da un consulente, per stabilire la convenienza della clausola all'interno del contratto di mutuo. Infine, ti avvisiamo che l'intero iter di passaggio di proprietà o vendita dell'immobile può essere avviato soltanto dopo 18 rate di mutuo non pagate: una rata si considera non pagata se sono trascorsi almeno 180 giorni dalla sua scadenza.