Tassi di interesse dei mutui

Tasso fisso, variabile o misto: come scegliere il mutuo migliore

Tasso d'interesse, di cosa si tratta

In termini economici, il tasso d’interesse indica il prezzo del capitale concesso in prestito dalla banca. I sottoscrittori di un mutuo devono restituire all’ente finanziatore la somma versata tramite il pagamento di rate mensili, ognuna delle quali è composta da una quota capitale e da una quota interessi. Ma come orientarsi nella scelta del tasso del mutuo fra fisso, variabile e misto? 

Mutuo a tasso fisso

Nel mutuo a tasso fisso, l’interesse viene stabilito al momento della stipula del contratto e rimane costante per tutta la durata del finanziamento. Questo tasso è calcolato in base alla somma dell’Eurirs (Euro Interest Rate Swap), ovvero il tasso interbancario che viene comunicato ogni giorno dalla Federazione Bancaria Europea, e dello spread, ovvero il “ricarico” che ogni banca decide di aggiungere al tasso di basse quale proprio ricavo. 

Il tasso fisso è più alto rispetto a quello variabile, ma d’altro canto assicura una maggiore sicurezza proprio perché non è soggetto alle fluttuazioni del mercato. Questo tipo di mutuo è, quindi, adatto per chi ha entrate costanti e vuole pianificare in anticipo l’importo da pagare alla banca, senza avere brutte “sorprese”.

Mutuo a tasso variabile

Diversamente da quello fisso, il tasso variabile cambia in base all’andamento del mercato finanziario e, in particolare, dell’indice di riferimento Euribor o il tasso stabilito dalla Banca Centrale d’Europa (o MRO): se quest’ultimo sale, anche la rata aumenta, se, invece, scende anche il costo del mutuo diminuisce. Come nel fisso, all’Euribor va poi sommato lo spread.

In questo caso, il tasso iniziale è più basso rispetto al fisso, ma, proprio perché variabile, può aumentare seguendo l’andamento dei tassi di mercato. Questo tipo di mutuo è adatto alle persone già di natura flessibili, che vogliono trarre vantaggi economici dalle dinamiche in atto sul mercato. Le persone che scelgono di richiedere un mutuo a tasso variabile devono assumersi il rischio che l’importo della rata possa aumentare.

Mutuo a tasso misto

Numerosi istituti di credito propongono soluzioni a metà fra il fisso e il variabile per venire incontro alle diverse esigenze della clientela. Una di queste è il tasso misto, che, a un prezzo più alto rispetto ad un mutuo variabile classico, consente ai suoi sottoscrittori di passare liberamente dal fisso al variabile e viceversa. Questa tipologia è adatta a chi ha difficoltà a scegliere con certezza il tasso d’interesse a loro più adatto e desiderano avere la possibilità di cambiare in qualsiasi momento.

Altri tipi di tasso sono il variabile con cap (consente di definire la soglia massima oltre il quale la rata non può aumentare) e il variabile a rata costante (in caso di aumento dei tassi, si allungano i tempi di rimborso, ma l’importo della rata resta invariato). Al momento della stipula di un mutuo, occorre leggere attentamente il contratto, perché, specialmente con queste due tipologie di finanziamento, la maggiore flessibilità impone condizioni più onerose da sostenere.