Euribor negativo: cosa cambia per i mutui a tasso variabile?

Tassi sui mutui più convenienti, ma l’Euribor negativo non azzererà lo spread. Le banche italiane sono corse ai ripari

Euribor negativo: cosa cambia per i mutui a tasso variabile?

Euribor negativo per la prima volta. Una "situazione anomala" la definiscono gli operatori del settore. E che ha portato molti italiani che avevano un finanziamento a tasso fisso ad informarsi sulla surroga del mutuo e sui suoi vantaggi per poter passare al tasso variabile, con la speranza di risparmiare qualche soldino.

La situazione per chi si appresta a stipulare un nuovo mutuo, meglio se dopo aver provveduto a porre Barclays e le sue soluzioni di finanziamento per la casa a confronto con quelle di Ing Direct, Cariparma, ecc., è quindi abbastanza positiva in questo periodo.

E non solo per i mutui a tasso variabile, che costituiscono circa i tre quarti di quelli in essere. Anche l'Irs (Interest Rate Swap), l'indice di riferimento per i mutui a tasso fisso, sta scendendo, al punto che i prodotti migliori presentano tassi del 2,5-2,7%. Parliamo di valori di poco superiori a quelli proposti dai mutui a tasso variabile, motivo per cui molti italiani preferiscono optare per quelli a tasso fisso, compiendo una decisione lungimirante.

Euribor negativo: com'è possibile?

Martedì scorso si è registrato il primo caso di Euribor negativo: per la prima volta il valore ha toccato quota -0,001%. Solitamente il tasso variabile per i mutui è dato dalla somma tra Euribor e spread, mentre questa volta ne è stato la differenza. E grande è l'aspettativa per le conseguenze (positive) di questo evento.

A questo proposito, però, si rischia di rimanere delusi. Da noi infatti non succederà come in Spagna o Danimarca, dove il caso delle banche che hanno rimborsato parte ella rata ai propri clienti ha fatto tanto scalpore. A quanto pare, i benefici che deriveranno da questa situazione anomala saranno molto più modesti.

Questo perché le banche non basano i propri calcoli sull'indice Euribor del giorno prima, ma sulla media del mese precedente, o addirittura dei due mesi precedenti. Ecco perché, se l'Euribor negativo sarà solo una cosa di pochi giorni non ci sarà chissà quale vantaggio improvviso per i mutuatari. Perché ciò accada sarebbe necessario che l'Euribor restasse negativo per almeno un mese o due.

Per tutelarsi da questa evenienza le banche sono già corse ai ripari, cosicché anche in caso di Euribor negativo per un periodo più lungo non si arriverebbe ad erodere completamente la quota di spread, ovvero il guadagno effettivo della banca. I contratti proposti ai clienti negli ultimi mesi, infatti, contengono la clausola per cui si tiene conto di questo indice di riferimento solo se esso è superiore a zero.

Conti deposito: la convenienza si riduce

Se il fatto che i tassi siano ai minimi storici è positivo per i mutui, lo stesso non si può certo dire per i conti deposito. Se qualche hanno fa si riusciva persino a portare a casa un 4% di interessi, oggi i tassi attivi sono crollati. Rimane un vantaggio minimo solo per chi è disposto a vincolare cifre elevate e per un lungo periodo di tempo (anche 10 anni).