Domanda di mutui in crescita record, a ottobre +22,1%

È l’incremento più significativo degli ultimi 5 anni. La domanda di mutui nel 2014 segna un +13% rispetto al 2013

Domanda di mutui in crescita record, a ottobre +22,1%

Il periodo sembra quello giusto per coltivare il sogno di una casa, richiedere un mutuo o informarsi su come effettuare una surroga del mutuo già sottoscritto. L'abbassamento dello spread sui finanziamenti e il risveglio dal torpore del mercato immobiliare, infatti, delineano una situazione favorevole nel settore creditizio italiano.

Oggi ottenere un finanziamento vantaggioso è diventato un po' più semplice. La possibilità di porre i tassi Barclays a confronto con quelli di Cariparma, Mutuo Arancio o tutti gli altri facilita la scelta ai novizi del settore come ai navigati frequentatori degli istituti, il boom delle surroghe ha restituito respiro alle banche e il mercato torna a fervere. Secondo l'ultimo aggiornamento del Barometro Crif, infatti, la domanda di mutui presentati nel mese di ottobre sarebbe aumentata del 22,1% rispetto allo stesso periodo del 2013, registrando una crescita record dell'ultimo quinquennio.

La domanda di mutui aggregata, nell'anno 2014 segna un +13% rispetto all'anno scorso, confermando un trend positivo già palesato nell'ultimo anno e mezzo. Di contro, però, occorre sottolineare come la cifra media erogata sia inferiore del 2,6%, passando da 127.533 euro del 2013 ai 124.174 euro attuali. Inoltre, la mole totale di denaro messo in circolo dagli istituti di credito è ancora ben lontana al giro d'affari registrato nel triennio 2009-2011.

Doveroso, poi, porre l'attenzione sul mercato delle surroghe, in aumento vertiginoso nel 2014 (la surroga quest'anno ha costituito il 47,7% delle operazioni relative al settore mutui, contro il 10% registrato nel 2013 - dati Banca d'Italia), il quale porta a sovrastimare la crescita del settore e può indurre a possibili errori interpretativi sulle statistiche presentate dall'osservatorio Crif.

In ogni caso, i dati vanno letti positivamente, specie se si considera la predisposizione al risparmio, sempre più marcata, da parte delle famiglie italiane, che porta a un rallentamento dei consumi e disincentiva all'investimento.