Acquisto di nuda proprietà, i dati dell’Agenzia delle Entrate

Nonostante possa essere utile per raccimolare liquidità e vincere la crisi, nessun boom per la nuda proprietà.

Acquisto di nuda proprietà, i dati dell’Agenzia delle Entrate

Dopo anni di crisi economica e stretta sui mutui, la situazione italiana sembra avviata verso una lenta ripresa e pare proprio che il mercato immobiliare, visto anche l'aumento delle erogazioni di mutui, possa di nuovo registrare un segno positivo a metà 2014. D'altra parte, soprattutto per i giovani, trovare un mutuo vantaggioso è possibile grazie ai numerosi portali di comparazione online, ma lo scoglio maggiore si trova poi al momento della richiesta in banca.

Confrontando le offerte di Mutuo Arancio, Cariparma, Barclays, ecc. si può scovare un mutuo veramente vantaggioso, ma se non si riesce ad ottenerlo è possibile richiedere un mutuo agevolato al Fondo di garanzia Under 35 oppure offrire alla banca un garante solido. C'è anche chi, già proprietario di casa, è costretto, per la mancanza di liquidità, a mettere sul mercato la nuda proprietà della propria abitazione.

Secondo la maggior parte degli analisti anche i dati sulla nuda proprietà dovrebbero seguire le statistiche sulle generali compravendite o scambi di immobili, anche se alcuni numeri diffusi dall'Agenzia delle Entrate smenstiscono la tendenza prospettata. L'offerta di nuda proprietà è infatti in aumento: dal 2010 fino alla fine dello scorso anno, coloro che scelgono di proporre la nuda proprietà dell'abitazione sono cresciuti del 20,3% a Roma, del 18,7% a Milano, del 17,4% a Firenze, del 15,5% a Genova e dell'11,1% a Napoli.

Se l'offerta cresce, considerando la buona soluzione in tempi di crisi rappresentata delle nuda proprietà, il trend delle compravendite effettivamente concluse a livello nazionale con questa formula cala invece di più rispetto alle compravendite (-11,5% contro -9,2% nel 2013 sul 2012). È vero anche che il confronto con la media nazionale delle compravendite tradizionali non è pienamente significativa, considerando che l'offerta e l'acquisto di nuda proprietà non è un fenomeno generalizzata ma riguarda molto di più le grandi città.

Tuttavia anche considerando solo i dati delle grandi città il risultato è pressoché lo stesso. Consideriamo ad esempio Roma: le vendite di nuda proprietà sul totale delle compravendite nel 2012 sono del 6,2% contro il 5,2% di media nazionale; sul 2013 invece la differenza è di solo mezzo punto percentuale. Vediamo anche i trend degli scambi: nel 2012 quelli in nuda proprietà hanno registrato un pesante -22,6% contro il -23,6% totale mentre l'anno successivo sono crollati del 18,2% contro il -7,3% totale.

In generale quindi è corretto affemare, come correttamente prospettato dalla maggior parte degli analisti, che i dati di compravendita sulla nuda proprietà sono in linea con le tendenze del mercato. Con la crescita positiva del mercato immobiliare prevista nel 2014, possiamo quindi immaginare che anche il dato sulla nuda proprietà riprenda a salire, almeno fino a quando non vedremo una solida ripresa economica del paese.