Come accendere un mutuo se sei un lavoratore autonomo o con partita Iva

Lavoratori autonomi e partite Iva: trovare un mutuo è difficile, ma non impossibile.

Come accendere un mutuo se sei un lavoratore autonomo o con partita Iva

Le categorie di lavoratori sono tante e diverse e trovare un mutuo conveniente non è semplice per tutti. Ad esempio un lavoratore autonomo o un professionista con la partita Iva avrà sicuramente difficoltà ad accendere un finanziamento per l'acquisto della casa. Queste persone, infatti, non hanno un reddito fisso e quindi la banca non ha molte garanzie che il piano di rimborso venga rispettato. Come fare dunque per ottenere un prestito senza uno stipendio mensile?

Di norma chi vuole accendere un mutuo ha un lavoro a tempo indeterminato con una busta paga fissa e quindi un piano di rimborso tradizionale con rate mensili può andare bene. Tuttavia, questo discorso non vale per tutti e un lavoratore autonomo o con partita Iva può anche avere difficoltà a pagare una determinata cifra ogni mese. Una soluzione quindi può essere quella di informarsi su come funziona l'assicurazione sul mutuo, che interviene in caso di difficoltà economiche.

L'assicurazione sul mutuo non è obbligatorio stipularla presso la banca che ha erogato il finanziamento, ma si possono confrontare diverse compagnie assicurative. Purtroppo però il profilo di un lavoratore libero professionista non è molto sicuro per un investimento e quindi forse anche questa soluzione potrebbe risultare inefficace. A questo punto non resta che trattare con la banca per ottenere condizioni di rimborso convenienti e sostenibili.

La scelta del piano di rimborso (o piano di ammortamento) è quindi il momento più importante quando si decide di accendere un mutuo. In gioco, in pratica, c'è la nostra vita e bisogna valutare con attenzione tutte le condizioni e le clausole contrattuali. Ovviamente bisognerà scegliere l'importo del finanziamento e stabilire il tasso d'interesse (fisso o variabile), ma ancora più importante è la durata del mutuo. Per un lavoratore autonomo, dunque, è più importante sapere quando pagare di quanto pagare.

Lo svantaggio di un professionista, infatti, è che lavorando a prestazione si può anche guadagnare bene (e quindi avere un reddito alto), ma non si sa mai con precisione quando si verrà pagati e quindi quando si avrà a disposizione il denaro. Alla banca ovviamente interessa questo fatto, ma si potrà concordare un pagamento delle rate non mensile, ma trimestrale o anche semestrale. Queste condizioni permetteranno a una partita Iva, ad esempio, di accumulare i soldi necessari per pagare le rate.

La durata del mutuo e il numero di rate, quindi, sono le condizioni da valutare con maggior attenzione per un lavoratore autonomo. Fondamentale, però, resta anche trovare i tassi più convenienti e questo lo si può fare grazie ai comparatori on line.