Mutui: garanzie come posto fisso e stipendio elevato non bastano più

Non solo precari e giovani, ma anche chi ha un lavoro stabile e busta paga consistente non ottiene più mutui.

Mutui: garanzie come posto fisso e stipendio elevato non bastano più

Ormai riuscire ad farsi concedere un mutuo casa è un'impresa anche per chi ha un posto di lavoro a tempo indeterminato e con uno stipendio elevato: se fino a poco tempo fa si diceva che comunque i mutui per precari e lavoratori atipici fossero quelli di più difficile erogazione proprio a causa delle poche o nulle garanzie che tali clienti possono portare alle banche, ora sembra che pure le due principali garanzie per un mutuo, quali appunto posto fisso e busta paga consistente, non siano più abbastanza.

Infatti come ha rilevato una recente indagine portata avanti dall'associazione Altroconsumo, che ha mandato un finto consumatore a domandare un mutuo casa in diverse banche così da poter analizzare le risposte ricevute, ci sono casi per cui persino con uno stipendio certo da 4000 euro al mese si riesce ad ottenre il finanziamento. Una situazione francamente incredibile che negli anni prima della crisi e del credit crunch, nessuno avrebbe mai profetizzato.

Il finto cliente è stato inviato a fare richiesta di un mutuo casa da 240mila euro per acquisto di un'immobile da 300mila euro: se magari ci potrebbe anche essere qualche comprensione in merito alla risposta "il loan to value dell'80% è troppo alto, al massimo può aspirare al 60-70%" (anche se comunque tempo fa normalmente non ci sarebbero state storie), la risposta "lei ha un reddito troppo basso" appare sinceramente sconfortante.

Addirittura una filiale di un importante istituto del Nord Italia c'è stata la risposta "la banca non incoraggia i mutui", per la comprensione della quale occorrerebbe verificare la vera politica seguita nel corso degli anni dalla banca; ma risposte simili sono state registrate anche altrove presso importanti banche, come ad esempio "si rivolga altrove, i nostri mutui non sono competitivi": per lo meno l'onestà dei dipendenti non è da mettere in discussione.

Invece si deve segnalare che in alcuni casi ancora c'è la pratica scorretta di richiedere che il futuro mutuatario apra un conto corrente presso l'istituto per ricevere il mutuo, cosa assolutamente non vincolante e non obbligatoria; lo stesso dicasi per la richiesta di stipulare una polizza sul rimborso del mutuo, elemento anch'esso non obbligatorio, e di stipulare una polizza incendio sull'immobile, questa sì obbligatoria ma che deve però essere scelta dopo un confronto tra proposte di diversi istituti, non imposta dalla banca.