Mutuo, conto corrente e pensione: le risposte a tutti i dubbi andranno in televisione

ABI e Consumatori chiedono alla Rai programmi ad hoc sull'educazione finanziaria, per risolvere i dubbi degli italiani.

Mutuo, conto corrente e pensione: le risposte a tutti i dubbi andranno in televisione

Le rate del mutuo, le condizioni del conto corrente e del conto deposito, la pensione e la previdenza complementare: temi con i quali gli italiani hanno ormai a che fare tutti i giorni, ma che non tutti comprendono pienamente. Ma un aiuto potrebbe presto arrivare dalla TV, e dalla Rai in particolare.

L'idea, lanciata dall'ABI e dalle associazioni dei consumatori, è quella di predisporre programmi televisivi ad hoc sull'educazione finanziaria, che rendano semplice e alla portata di tutti argomenti spesso molto tecnici, e aiutino i cittadini a scegliere gli strumenti di risparmio più adatti alle proprie esigenze.

La proposta è stata presentata in una lettera inviata inviata ad Anna Maria Tarantola, presidente Rai, e Luigi Gubitosi, direttore generale, dal presidente dell'ABI Antonio Patuelli e dalle principali associazioni di consumatori italiane: Acu, Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Asso-Consum, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unc.

Per l'ABI "temi decisivi per il presente e il futuro delle persone, come l'accesso al credito, il risparmio, il rapporto tra rischi e investimenti e la previdenza complementare, rischiano ancora di essere scarsamente conosciuti da una fascia di popolazione molto significativa". Inoltre, è innegabile come negli ultimi anni sia aumentata la necessità di una preparazione finanziaria adeguata, che risulta ormai determinante non solo per favorire il benessere delle famiglie, ma anche per promuovere la crescita economica e sociale del Paese intero.

Quale migliore strumento di un programma in TV, magari in fasce orarie studiate con attenzione e con un format che non risulti troppo "pesante", per informare i cittadini comodamente seduti in poltrona? Ora sarà la Rai a dover rispondere all'appello.