Mutui a picco: a maggio -12%, dato peggiore degli ultimi 10 anni

Crif: il numero di richieste di mutui nei primi 5 mesi del 2013 rappresenta il dato peggiore degli ultimi 10 anni.

Mutui a picco: a maggio -12%, dato peggiore degli ultimi 10 anni

Ancora in pesante calo la domanda di mutui in Italia: il numero di richieste a maggio 2013 fa registrare un nuovo calo a due cifre, attestandosi al -12% rispetto al pari mese del 2012. In termini assoluti, il numero di richieste registrato nei primi 5 mesi del 2013 rappresenta il dato peggiore degli ultimi 10 anni.

A rivelarlo è l'ultima analisi del patrimonio informativo di Eurisc - Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF. A diminuire è stato anche l'importo medio richiesto per i mutui, che a fine maggio si è attestato a 127.646 euro contro una media di 131.397 euro rilevata nel 2012.

La classe in cui si concentrano le preferenze degli italiani si conferma, ancora una volta, quella compresa tra i 100.000 e i 150.000 Euro, con una quota pari al 29,31% del totale. Ma negli ultimi mesi, l'unica fascia a crescere in termini percenutali è quella più bassa, fino a 75.000 euro (+2%).

Dalla rilevazione di CRIF emerge anche un progressivo allungamento della durata dei mutui richiesti, con la classe compresa tra i 25 e i 30 anni che si conferma la preferita, con una quota sul totale del 28,5%. Questo allungamento dei tempi testimonia il tentativo da parte delle famiglie italiane di ridurre l'importo della rata mensile, e quindi il peso del mutuo sul bilancio.

"L'andamento delle domande di mutuo rappresenta un indicatore fondamentale per tastare il polso, in modo sistematico e tempestivo, alle famiglie e valutare la loro propensione ad acquistare un immobile residenziale - spiega Simone Capecchi, Direttore Sales & Marketing di CRIF -. Negli ultimi due anni le famiglie italiane hanno assunto un diverso atteggiamento rispetto all'investimento immobiliare e, conseguentemente, verso i mutui: considerando la perdurante fase di incertezza che caratterizza la nostra economia, con i drammatici problemi che si registrano sul fronte dell'occupazione, molti italiani preferiscono non appesantire il bilancio familiare a sembrano adottare una sorta di autocensura preventiva, rinviando l'acquisto o rivolgendosi in alternativa alla cerchia familiare o amicale, nel timore di non riuscire a ripagare regolarmente i finanziamenti accesi".