Euribor in calo. I mutui a tasso variabile costano meno

Gli Euribor continuano a scendere e le rate dei mutui a tasso variabile sono meno pesanti. Fino al 2014 gli indici dovrebbero rimanere sotto l'1%.

Euribor in calo. I mutui a tasso variabile costano meno

Gli indici di riferimento Euribor, che vengono calcolati giornalmente e indicano il tasso di interesse medio delle transazioni finanziarie in Euro tra le principali banche europee, continuano a essere in calo. Stamattina, in base ai dati forniti ogni giorno dall'European banking federation, l'Euribor a 3 mesi è calato allo 0,753% mentre l'Euribor a un mese è arrivato allo 0,41%. Questa notizia può essere positiva soprattutto per chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile, perché in questo periodo si trova a pagare delle rate meno pesanti.

Il calo degli Euribor comporta anche un vantaggio per i nuovi mutui a tasso variabile che al momento rappresentano una scelta più appetibile rispetto ai mutui a tasso fisso.

Molte persone nell'ultimo periodo si sono rivolte a questo tipo di finanziamento: gli spread elevati e l'incertezza finanziaria delle famiglie hanno infatti portato a scartare i mutui a tasso fisso, che al momento sono meno convenienti.

Gli indici continuano la loro flessione cominciata nel mese di luglio del 2011, nel momento in cui è esplosa la crisi dei debiti sovrani in Europa. I numeri parlano da soli: a inizio 2012 l'Euribor a 3 mesi era all'1,34% e l'indice mensile all'1,08%. Mentre gli Euribor continuano a calare, il tasso Bce rimane al suo minimo storico dell'1%. Se il movimento di recessione continuerà si rischia di avvicinarsi sempre di più ai minimi assoluti che si sono avuti il 31 marzo 2010. Quel giorno l'Euribor a un mese ha toccato lo 0,397% e l'Euribor a tre mesi crollò 0,634%

Per quanto riguarda il futuro, si prevede che gli Euribor si abbassino ulteriormente e che restino comunque sotto la soglia dell'1% per un anno, fino a marzo 2014. Per il 2016 si prevede che si torni all'1,9%. Salvo "sorprese" dalla situazione economica europea, quindi, chi ha un mutuo a tasso variabile dovrebbe stare tranquillo almeno fino al prossimo anno.