Usa: chi ha paura del mutuo "cattivo"?

Negli Stati Uniti cresce lo scandalo dei pignoramenti dovuti alle insolvenze dei mutui e la leggerezza con cui vengono trattati dalle banche

Usa: chi ha paura del mutuo "cattivo"?

La parola mutuo, in inglese "mortgage", sta diventando un chiodo fisso per molte famiglie americane. Come se non bastassero già i reali pignoramenti a cui sono
costretti molti mutuatari statunitensi, ora ci si mettono pure le "false insolvenze" o almeno quelle non verificate.


Il problema delle insolvenze automatiche affonda le sue radici negli anni del boom immobiliare e dipende in gran parte dalla leggerezza con cui le grandi banche americane hanno gestito le pratiche di mutui e pignoramenti di abitazioni. Accade troppo spesso che molte procedure di insolvenze a carico di famiglie in difficoltà a pagare il mutuo casa siano state avviate e portate a termine da sistemi informatici e senza verifiche "personali" da parte degli impiegati bancari. Questi hanno certificato e sottoscritto che le proprie procedure di insolvenza e pignoramento erano corrette senza le opportune verifiche e i nodi alla fine sono venuti al pettine. Molti istituti finanziari sono stati costretti a sospendere alcune procedure a carico dei loro clienti visto che molte insolvenze sono state stabilite con documenti che non è difficile definire come "fraudolenti".


A rincarare la dose è arrivata anche un'inchiesta del New York Times che ha intervistato i dipendenti di alcuni istituti come JpMorgan Chase, Citigroup, Gmac e Goldman Sachs e fa venire i brividi il fatto che i comportamenti descritti non hanno per nulla sorpreso gli esperi del settore. Si parla di impiegati con talmente poca esperienza del settore da sapere a malapena cosa fosse un mutuo, di controlli sull'esattezza dei documenti di pignoramento gestiti da dipendenti che spesso buttavano i fascicoli nella spazzatura e pratiche di pignoramento espletate talmente in fretta che gli impiegati non avevano nemmeno il tempo di esaminare cosa stessero firmando. La notizia di queste e altre pratiche ha portato a un'indagine lanciata dai procuratori generali di tutti e 50 gli stati americani sulle procedure di pignoramento delle banche, le quali, bontà loro, hanno cercato di difendersi puntando il dito contro i propri sistemi informatici, rei di avere causato il fattaccio.

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