Mutuo: pagamento delle rate fa scattare accertamento fiscale

Secondo il Fisco le persone che accendono un mutuo non sono povere ma soggetti con buona capacità reddituale

Mutuo: pagamento delle rate fa scattare accertamento fiscale

Arriva per tutti il momento in cui si decide che avere una casa di proprietà non deve rimanere un sogno, perché dopo tanti anni di affitto ci si sente ancora ospiti in una casa non propria. Per smettere di pensare alle spese che dovrete affrontare per pagare l’imbianchino quando cambierete casa, solo perché volete attaccare un quadro alla parete, è arrivato il momento di mettere i mutui dei migliori istituti di credito a confronto e tagliare definitivamente la testa al toro.

Prima di cominciare a pensare a piastrelle, lattine di vernice e credenze, però, è necessario informarsi sui prodotti Barclays, Cariparma e ING Direct, ad esempio, per essere sicuri di trovare il mutuo più adatto alle proprie esigenze. Bisogna fare attenzione, però, perché il pagamento delle rate del mutuo può fare scattare un accertamento fiscale se risulta che il contribuente stia seguendo una condotta sospetta. Ad esempio, la Commissione Tributaria Regionale di Milano ritiene che un contribuente sia potenzialmente un evasore fiscale se il reddito che dichiara è minimo e quindi incompatibile con il mutuo che sta sostenendo.

Detto questo, una persona che sostiene un mutuo non è, come si pensa solitamente, un soggetto povero e tartassato dalle banche, ma al contrario è un soggetto che ha una buona capacità reddituale. Questo è il ragionamento che fa l’Agenzia delle Entrate, dimostrato inoltre da una recente sentenza della Commissione Tributaria Regionale di Milano.

Anche la Cassazione ha affermato che, quando si parla di accertamento delle imposte sui redditi, il capitale mutuato deve essere detratto dalla spesa accertata, a cui però vanno aggiunti i ratei di mutuo maturati e versati per ogni annualità. Il che significa che la possibilità di accedere ad un finanziamento, e in particolare ad un mutuo, è la prima prova del fatto che un contribuente abbia la capacità reddituale di provvedere alla restituzione dell’importo, cosa che non sarebbe impossibile se il reddito dichiarato fosse minimo.

Quindi, se si vogliono evitare sanzioni, bisognerà essere in grado di dimostrare che i maggiori proventi determinati o determinabili che permettono di avere accesso ad un mutuo derivano da redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta. Detto in parole povere: il contribuente ha l’onere di dimostrare che il pagamento delle rate avviene utilizzando somme regolarmente dichiarate.