Compravendita immobiliare in crescita, previsioni a +3,7%

Le proiezioni di Nomisma prevedono un aumento nella compravendita immobiliare. Il 2014 è l’anno della svolta?

Compravendita immobiliare in crescita, previsioni a +3,7%

Il settore mutui ha segnato, nel corso dell'anno, una crescita esponenziale; tuttavia, i dati secondo cui nei primi 9 mesi dell'anno ci sarebbe stato un incremento del 29,4% si scontrano con una realtà meno lusinghiera, poiché una grossa fetta di quell'incremento è dovuta alle surroghe e non allo stanziamento di nuovi fondi. Vero è, però, che i tassi d'interesse hanno toccato i valori più bassi degli ultimi quattro anni, attestandosi, per finanziamenti sugli immobili, sul 2,92% (record al ribasso da novembre 2010). Mai come ora risulta conveniente gettarsi in un progetto di compravendita immobiliare, informarsi su come calcolare la rata del mutuo più conveniente fra quelli proposti dalle varie compagnie, far partire il finanziamento.

L'impressione è che difficilmente la situazione resterà così vantaggiosa a lungo. La possibilità di porre i tassi Cariparma a confronto con quelli di Barclays o Mutuo Arancio usando il web può accelerare il processo e agevolare gli aspiranti mutuatari a chiudere la pratica prima che i tassi tornino a salire. La contrazione degli interessi percepiti dagli istituti è dovuta a una serie di concause: le nuove misure in tema di finanza adottate dalla Bce hanno giocato un ruolo importante; è stata rilevante, inoltre, la necessità di correre in soccorso del settore immobiliare, falcidiato da una contrazione costante e protrattasi per anni, fino ad ora.

Secondo uno studio di Nomisma, il mattone ha smesso di precipitare. L'analisi congiunturale, infatti, mette in luce una crescita rilevante nella compravendita immobiliare che perdurerà almeno fino alla fine dell'anno e che toccherà quota 3,7% di incremento entro fine anno. L'inversione del trend diventa ancora più marcata se si prendono in esame solo le grandi città; lì, infatti, l'incremento preconizzato è pari al 5,5%.

Ciò nonostante, il rapporto dell'osservatorio ritiene i dati ancora deboli, per un'economia tuttora presa a leccarsi le ferite inferte da una crisi senza precedenti. I canoni sono scesi in maniera più blanda rispetto ai prezzi e ciò potrebbe garantire nuove possibilità di investimento a stretto giro, dando ulteriore impulso alla compravendita immobiliare. In ciò, sarà fondamentale il ruolo degli enti erogatori di crediti, i cui destini si legno a doppio filo a quelli del settore casa.