Mutui in aumento, l'indagine Crifsul mese di aprile

Aumenta la domanda di mutui del 12,6% rispetto al 2013, ma la strada verso i regimi precrisi è lunga

Mutui in aumento, l'indagine Crifsul mese di aprile

Dopo un periodo nero vissuto dal mercato dei mutui, la domanda torna a salire. Le famiglie che hanno bisogno di un finanziamento possono risparmiare sul costo del mutuo grazie al numero sempre maggiore di prodotti offerti da banche e finanziare a tassi concorrenziali.

Ad esempio, per cercare il mutuo sulla prima casa più vantaggioso si possono confrontare i prodotti di Cariparma, Barclays e così via, paragonando tassi di interesse e vincoli contrattuali. Trovare un soluzione conveniente è possibile, soprattutto se si è disposti a chiedere un importo minore.

Le indagini mensili di Crif sul mercato dei mutui hanno come al solito fotografato anche la situazione di aprile 2014 i dati continuano a registrare un andamento positivo. Infatti, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno si è raccolto un 12,6% in più nelle domande di finanziamento.

Il primo quadrimestre di quest'anno segna complessivamente un +10,4% rispetto ai primi quattro mesi del 2013, dopo una lenta ripresa cominciata lo scorso luglio. Ricordando però la situazione prima della crisi, oggi la domanda di questo quadrimestre è ancora circa il 49% di quella registrata nel 2009.

In ogni caso segnali di crescita ci sono e sono evidenti, complice anche la diminuzione dello spread, ovvero il ricarico che le banche aggiungono ai tassi di interesse, in concomitanza con la diminuzione del loanto value.

In altre parole, oggi conviene di più chiedere un mutuo per importi più bassi, chiedendo un finanziamento minore rispetto al valore dell'immobile (loan to value, appunto). Infatti, dall'analisi di Crif emerge che "le domande da parte delle famiglie italiane si sono nuovamente concentrate in prevalenza sotto i 75mila euro (con una quota in crescita rispetto al 2013 di 2,3 punti percentuali) e nella fascia compresa tra i 100mila e i 150mila euro, entrambe con una quota pari al 28,5% del totale".

Per quanto riguarda invece la durata, le famiglie italiane sembrano preferire rimborsi dilazionati dai 25 ai 30 anni (28,1% del totale delle richieste) e quelli dai 15 ai 20 anni (23,3%). L'importo medio, invece, si assesta sui 124 mila 812 euro.