Equitalia si adatta alla crisi: la casa non si tocca

Equitalia: Niente ipoteche ed espropriazioni sulla prima casa e periodi di rateizzazioni più lunghi

Equitalia si adatta alla crisi: la casa non si tocca

Nuova politica di Equitalia, no a ipoteche ed espropriazioni sulla prima casa e più tempo per ripagare i debiti. Una boccata di ossigeno per i creditori già alle prese con pesanti mutui.

Luigi Casero, il vice ministro dell'economia con delega alle finanze, anticipa la riforma e in un'intervista al Corriere della Sera spiega: "Entro giugno presenteremo una norma per limare tassi d'interesse e abbassare gli aggi. E interverremo a tutela delle prime case. È giusto che i Comuni si attrezzino a riscuotere i tributi. Personalmente però sarei per una formula mista in cui Equitalia continuasse a svolgere il proprio servizio su indirizzo dei Comuni".

Equitalia, non potrebbe fare altrimenti, in un periodo di difficile congiuntura economica per il Paese cambia "pelle", deve infatti adattarsi alla crisi e deve mostrarsi meno rigida nella riscossione dei debiti.

Il sì è unanime da parte dei tutte le forze politiche della Commissione Finanza della Camera alla risoluzione, presieduta da Daniele Capezzone, che impegna il Governo a far sì che Equitalia addolcisca i metodi di riscossione.

I cambiamenti principali richiesti sono: periodi di rateizzazione più lunghi, con la possibilità, in caso di forti difficoltà economiche sopraggiunte a causa della crisi economica in atto, di interrompere il pagamento per un periodi di 6 mesi. La casa va tutelata, quindi nessuna ipoteca o espropriazione sulla prima casa specie se si tratta dell'unico bene patrimoniale posseduto dal contribuente, abolizione del solve et repete, il pagamento anticipato che il contribuente è tenuto a versare al Fisco, almeno nella misura di un terzo di quanto gli viene contestato, salvo poi poterlo riavere accreditato in caso di comprovata ragione.

Chiare nel testo presentato le ragioni che portano il Governo a richiedere questi cambiamenti ad Equitalia "dato il nuovo quadro determinato dal complessivo deterioramento della situazione economica del Paese appare evidente la necessità di rivedere alcuni aspetti della riscossione coattiva dei tributi, introducendo ulteriori elementi di flessibilità. Nello specifico si aggiunge appare necessario impedire che un'applicazione eccessivamente rigida e miope dei meccanismi di riscossione pregiudichi in modo definitivo le prospettive di vita, nonché le possibilità lavorative e imprenditoriali dei contribuenti interessati, evitando in tal modo ulteriori lacerazioni nel tessuto sociale e produttivo del Paese".

Altro punto importante è il cambiamento del sistema di remunerazione che spetta al concessionario pubblico per l'attività di riscossione, al momento si basa sull'aggio, la richiesta è quello di attuare un meccanismo basato sul semplice rimborso dei costi fissi legati alla riscossione e non su ulteriori interessi.

Dovrà inoltre essere verificata l'efficienza del nuovo sistema, che dovrebbe prendere l'avvio dal 30 giugno 2013, che prevede l'accertamento e la riscossione delle entrate comunali.