La prima casa non è più un sogno irrealizzabile

Grazie un fondo per l'accesso al credito del Governo, anche i ragazzi con contratti di lavoro atipici possono accendere un mutuo.

La prima casa non è più un sogno irrealizzabile

Siete una coppia di precari e sognate un po' di stabilità, almeno per quanto concerne la casa? Bene, allora la soluzione giusta per voi può essere il fondo per l'accesso al credito istituito dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri e destinato all'accensione di mutui da parte di giovani coppie o nuclei familiari anche monogenitoriali con figli minori, titolari di contratti di lavoro atipici o a tempo determinato. Requisiti che normalmente non consentirebbero di accedere a un finanziamento.

Il fondo ammonta a 50 milioni di euro e per poter inoltrare una richiesta è necessario compilare il modello di domanda, allegare la documentazione richiesta e recarsi presso le filiali dei soggetti finanziatori aderenti all'iniziativa, quali banche ed intermediari come ad esempio Unicredit, Intesa San Paolo, banca Sella, Monte dei Paschi di Siena, Carige.

Possono beneficiare del mutuo (massimo 200.000 euro) giovani coppie coniugate (con o senza figli) o nuclei familiari anche mono genitoriali con figli minori a patto che l'età di tutti i richiedenti sia inferiore a 35 anni, il reddito Isee complessivo non superi i 35 mila euro (non più del 50% del reddito complessivo imponibile ai fini Irpef deve derivare da contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato) e non si possiedano altri immobili a uso abitativo. La casa che si vuole acquistare non deve rientrare in determinate categorie catastali, nella fattispecie abitazioni signorili (A1), ville (A8) e castelli (A9) e la sua superficie non può superare i 90 metri quadrati.

Il tasso applicato e le condizioni del mutuo sono stabilite dai singoli istituti entro i parametri consentiti dall'accordo tra il Dipartimento della Gioventù e l'Associazione Bancaria Italiana. Tale accordo prevede altresì che lo Stato garantisca il 50% della quota capitale del mutuo concesso. Le banche non potranno richiedere garanzie ulteriori oltre l'ipoteca sull'immobile.

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