Tasso mutuo casa troppo alto, ricadute su tutto il settore edilizia

Tasso mutuo casa al 4,12% per le famiglie italiane, più che raddoppiato rispetto all'anno scorso. Tutto il settore dell'edilizia rischia pesanti ricadute occupa

Tasso mutuo casa troppo alto, ricadute su tutto il settore edilizia

Tasso mutuo casa al 4,12%. Questo è il dato rilevato a maggio 2012, in aumento del 103% rispetto all'anno precedente. Le famiglie italiane pagano a carissimo prezzo gli interessi sul finanziamento contratto per acquistare le loro abitazioni. Non stupisce che la contrazione dei mutui non accenni a diminuire, né che l'intero settore dell'edilizia stia subendo pesanti contraccolpi.

La spesa per sostenere il mutuo è pari a un terzo del reddito familiare, con punte massime del 39,2% in Lombardia e del 38,4% nel Lazio. Come capita spesso, l'anomalia è tutta italiana: i nostri cugini europei, infatti, beneficiano di tassi più bassi del 62%. Anche l'Unione Europea è intervenuta in merito, definendo la situazione "allarmante": una famiglia italiana su 4 non riuscirebbe a pagare il mutuo. Il dato è stato smentito dall'Abi, che circoscrive invece le sofferenze solo all'1,2% dei casi.

In questa cornice, le compravendite di immobili sono ferme, anzi hanno registrato un crollo del 17,8% nel primo trimestre del 2012. L'Ufficio studi di Confartigianato ha monitorato la situazione dell'ambito costruzioni, in forte difficoltà a causa della scarsità di investimenti, sia pubblici che privati. Diminuiscono le imprese artigiane (-1,17%), che da sole costituiscono più della metà del settore edilizio. La ricaduta occupazionale si tinge di nero: -5,1% tra giugno 2011 e marzo 2012, con previsioni per il futuro ancora negative.

Arnaldo Redaelli, Presidente di Anaepa Confartigianato lancia l'sos. "Le imprese del settore costruzioni sono strette in una morsa fatta di scarso credito bancario con tassi in aumento e da tempi di pagamento sempre più lunghi. Ad aprile 2012 lo stock di prestiti alle costruzioni è in calo del 5% rispetto a giugno 2011 con le sofferenze lorde in crescita a maggio 2012 del 27,2% su base annua e più che raddoppiate rispetto a maggio 2010. E i tempi di pagamento da parte dei committenti pubblici e privati sono superiori di 42 giorni rispetto alla media europea. La situazione - sottolinea Redaelli - è drammatica. Se non si adotteranno al più presto soluzioni, migliaia di piccole imprese rischiano la chiusura e migliaia di lavoratori perderanno il posto".