Scendono i tassi e il mutuo respira.

In Italia cala di poco il mercato immobiliare e i tassi dei mutui scendono rivelandosi particolarmente convenienti.

Scendono i tassi e il mutuo respira.

La crisi economica è ancora tutt'altro che passata e ne è la prova il fatto che il mercato immobiliare registra un calo del 2,6% nelle quotazioni di mercato, senza però replicare i casi drammatici avvenuti recentemente negli Usa e in Spagna.
Investire sugli immobili resta ancora la soluzione migliore, anche perché questo clima di "incerta ripresa" dell'economia si accompagna a una diminuizione dei tassi legati ai mutui casa.

I più favoriti sono infatti coloro che stanno rimborsando un mutuo a tasso variabile o, più in generale, che decidono di stipulare un mutuo casa.
I tassi dei mutui continuano infatti a scendere: quelli fissi hanno abbattuto la soglia del 4% e quelli variabili si trovano ora a un livello inferiore al 2%, cosa impensabile solo qualche anno fa.

Il trend dei variabili fa ben sperare, stando alle previsioni, per il prossimo triennio, dal momento che l'Euribor, l'indice da cui dipendono le oscillazioni di questi mutui, registra un calo. Un ribasso dei mutui a tasso variabile era cominciato già a inizio agosto dopo una lenta risalita iniziata a marzo 2010 e l'indice trimestrale (attualmente a quota 0,90%) dovrebbe superare l'1% a giugno 2011 e il 2% a dicembre 2012, mantenendosi quindi a livelli più che accettabili.

I tassi fissi scendono perché sono legati inevitabilmente all'Irs o Eurirs, il parametro di indicizzazione dei mutui ipotecari a tasso fisso, che è aggiornato dalla Federazione Bancaria Europea e che in questo momento segna una consistente diminuzione per i mutui di durata superiore ai 20 anni, i più convenienti.

Gli analisti ritengono che si andrà incontro a una stabilizzazione del mercato, ma i dubbi sull'opportunità di acquistare la prima casa o cambiare quella che si ha già restano. Per chi desidera richiedere un mutuo si consiglia sempre di ragionare in un'ottica di medio e lungo termine, per evitare di trovarsi dopo pochi anni nella necessità di rivendere la propria casa come è accaduto a molte famiglie statunitensi.

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